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Vendono cani con falso pedigree, 6 indagati nel Reggiano

Vendono cani con falso pedigree, 6 indagati nel Reggiano

Operazione "Hello Spank", oltre cinquanta cuccioli sequestrati

REGGIO EMILIA, 10 febbraio 2023, 12:13

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Oltre cinquanta cuccioli di cane sequestrati in un allevamento di Reggio Emilia e sei persone indagate per truffa e frode nell'esercizio del commercio, tra cui anche dei veterinari privati accusati di falso ideologico in atto pubblico per aver certificato, con la complicità di alcuni allevatori, animali di razza quando invece erano meticci. Sono i risultati dell'operazione denominata "Hello Spank" condotta dai carabinieri forestali reggiani assieme agli uomini nel nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale di Reggio Emilia nonché numerosi reparti del comando provinciale dell'Arma e col supporto del 'centro anticrimine natura' di Palermo.
    Diverse perquisizioni sono state eseguite nella sede legale dell'allevamento e nelle sedi operative delle società collegate allo stesso oltre ad un'ambulatorio veterinario e alle abitazioni degli allevatori.
    Il sequestro è stato convalidato dal gip restituendo agli indagati 41 cuccioli messi in vendita come cani di razza, ma in realtà privi di pedigree, che potranno essere commercializzati solo come meticci. Mentre i cuccioli dotati di pedrigree sono stati mantenuti in sequestro probatorio ordinato con un decreto della Procura di Reggio Emilia; gli accertamenti genetici sulle cucciolate hanno rivelato infatti che solamente tre dei nove cuccioli sottoposti a test parentali sono realmente figli di fattrici e stalloni presenti in allevamento. Tutti i pedigree relativi alle rimanenti cucciolate sono stati immediatamente bloccati.
    L'inchiesta era partita dalla denuncia di un acquirente che ha visto morire un cucciolo acquistato poco tempo prima nell'allevamento reggiano, a causa di una grave malattia ereditaria. Dopo aver cercato invano di reperire informazioni sulla discendenza del cucciolo, si è rivolto ai carabinieri. Dai controlli incrociati sono emerse le irregolarità; alla base del presunto sistema di vendita fraudolenta, anche alcuni medici veterinari i quali avrebbero provveduto a registrare numerosi esemplari in anagrafe canina con informazioni inesatte, spesso omettendo di indicarne la provenienza, ma dichiarandone l'appartenenza ad una razza.
   

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