"Il regalo per il 59mo compleanno, che per me viene tra poco, è stata la distruzione di un'attività che faccio da trent'anni e che è andata praticamente in fumo".
Paolo Gardini, cesenate, aveva un'attività di antiquariato a 50
metri dall'argine del fiume Savio che ha esondato travolgendo
tutto con acqua, fango e detriti.
Compresi i suoi mobili
antichi, ora da buttare. Tra gli articoli più preziosi, un
mobile da palazzo in stile Luigi XVI. "È stato completamente
distrutto", dice girando attorno al prezioso oggetto sporco di
fango.
Gardini conservava nel suo deposito il frutto di una vita di
lavoro, tra cui oggetti dorati e mobili risalenti alle epoche
tra '600 e '800. "L'80% è da buttare - fa i conti - quello che
salvo è poca cosa che ho messo nel soppalco". Tra le poche cose
che è riuscito a mettere in sicurezza c'è una consolle del '700.
L'esondazione del Savio ha sorpreso lui come tutti gli
abitanti della zona. "È salito tutto nel giro di un'ora e
mezza", ricorda. Quando ha visto che l'acqua avanzava ha chiuso
il deposito, "ma non pensavo mai al mondo che potesse tracimare
in queste dimensioni, in questa catastrofe. Sono cresciuto qui e
questa è la mia zona, ho visto tante volte il Savio salire, però
mai ha esondato. È la prima volta ed è stata devastante".
Difficile recuperare l'antico mobilio impregnato d'acqua e di
fango. "I danni sono enormi - afferma l'antiquario - però
abbiamo salvato la vita, quindi andiamo avanti, in qualche modo
ripartiremo. Ce la faremo".
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