Ancora orfana della sua sede
storica, la Chiesa dei SS.Cosma e Damiano danneggiata da un rogo
qualche mese fa (un piccolo gioiello risalente agli anni 1641-44
con l'interno affrescato da Flaminio Minozzi e Filippo Pedrini),
la Società Bolognese per la Musica Antica inaugura la stagione
di primavera ospite della Chiesa dei Santi Vitale e Agricola
nella vicina via S. Vitale 50. Primo appuntamento il 23 marzo
alle 17 con un programma obbligato dall'approsimarsi delle
festività pasquali: lo Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi
preceduto dalla Sinfonia in si minore "Al Santo Sepolcro" di
Antonio Vivaldi, un pezzo, quest'ultimo, il cui spirito sembra
mirato ad accrescere la carica espressiva d'una meditazione
sulla Passione di Cristo.
Carica che esplode in tutta la sua drammaticità nello Stabat
Mater pergolesiano, un brano commissionato al compositore di
Jesi probabilmente nel 1734, dalla laica confraternita
napoletana dei Cavalieri della Vergine dei Dolori di San Luigi
al Palazzo, per officiare alla liturgia della Settimana Santa.
La tradizione vuole che l'opera sia stata scritta nelle ultime
settimane di vita del compositore e completata il giorno stesso
della morte di Pergolesi (16 marzo 1736). Non si sa se questo
aneddoto sia verosimile ma, da come si rileva nello studio
dell'autografo, l'autore ebbe una grande fretta di scrivere,
confermata da numerosi errori tipici di chi ha poco tempo
davanti a sé e dalla scritta in calce "Finis Laus Deo", quasi a
mostrare il sollievo per aver avuto il tempo necessario per
concludere l'opera. Lo Stabat Mater si avvarrà delle voci
soliste del soprano Elena Bernardi e del contralto Elisa Bonazzi
affiancate agli strumenti originali dell'Accademia del Begado.
La stagione della Società Bolognese per la Musica Antica
prosegue fino al 22 giugno con altri sette appuntamenti tutti ad
ingresso libero.
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