Apre al pubblico il 10 maggio a
Palazzo Vizzani, sede dell'associazione bolognese Alchemilla,
Yumi's New School, mostra personale di Yumi Karasumaru, un
progetto per svelare alcuni degli aspetti più significativi del
suo lavoro in cui si intrecciano la relazione con le sue radici,
il Giappone, e il suo approdo in Italia: nata a Osaka, vive e
lavora tra Bologna e Kawanishi, ha conseguito la laurea
all'università d'arte di Kyoto e il diploma all'Accademia di
Belle Arti di Bologna e dagli inizi degli anni Novanta la sua
ricerca si sviluppa tra immagine pittorica e performance. Con
Yumi's New School, aperta fino all'1 giugno, l'artista vuole
costruire un'esperienza condivisa sia attraverso due distinte
performance sia trasformando una parte dello spazio espositivo
in uno studio temporaneo in cui i visitatori saranno invitati a
lavorare accanto a lei, condividendo i processi ideativi e
realizzativi.
La performance inedita in occasione dell'inaugurazione del 10
maggio, 'Pro-Memoria di Onoda - l'ultimo samurai', si incentra
sull'esperienza di Hiroo Onoda, soldato giapponese rimasto per
quasi 30 anni nella giungla di una sperduta isola
nell'arcipelago delle Filippine, credendo che la seconda guerra
mondiale non fosse finita. La performance del 22 maggio, The
Double Pop Songs, è frutto di una selezione di canzoni pop
giapponesi, denudate dalla musica, le cui parole saranno
proiettate sul corpo dell'artista in kimono bianco, come fosse
uno schermo. Due sale verranno allestite con una serie di
dipinti: una comprenderà una decina di lavori selezionati dalla
vasta serie Facing Histories realizzata nel 2015, in occasione
dell'anniversario dell'esplosione atomica di Hiroshima e
Nagasaki, nella seconda troveranno spazio lavori su tela e su
carta della nuova serie Learning from the past, ispirata
all'arte giapponese del periodo Edo. Una terza sala sarà
dedicata alla proiezione dei video delle performance realizzate
in carriera dall'artista; una quarta sala, infine, ospiterà il
suo atelier temporaneo, un laboratorio aperto a tutti.
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