"La scelta di chiudere una
prestigiosa istituzione come il Museo della storia di Bologna
non trova giustificazioni accettabili e costituirebbe un vulnus
insanabile al prestigio culturale della città": lo dichiara
all'unanimità il Consiglio direttivo dell'Accademia delle
Scienze di Bologna, sottolineando tra l'altro che "il ventilato
utilizzo della sede di Palazzo Pepoli per il Museo Morandi,
oltre a essere una scelta incongrua sia sul piano culturale che
rispetto alle stesse aspettative dell'artista e dei suoi
famigliari, non può essere il pretesto per la chiusura di un
museo altrettanto rilevante come il Museo della storia di
Bologna".
In un documento (firmato dai professori Luigi Bolondi, Paola
Monari, Lucio Cocco, Giuseppe Sassatelli, Aldo Rota e Annarita
Angelini) si rileva che il Museo della storia a Palazzo Pepoli,
progettato da Genus Bononiae "con motivazioni allora come oggi
condivise da tutta la cittadinanza", e ora passato in comodato
gratuito al Comune, è un'istituzione culturale "che per le sue
caratteristiche non ha eguali in Italia ed è un vanto della
città, apprezzato da moltitudini di turisti e di studenti". La
necessità di adeguamenti e ristrutturazioni "non deve essere una
motivazione per la chiusura, ma uno stimolo per il miglioramento
e l'innovazione", e anche i costi di gestione elevati devono
piuttosto essere "un'occasione per una rivalutazione dei modelli
gestionali e organizzativi". Tutti i musei, poi, vanno
considerati "parte integrante dell'offerta culturale propria
della città, dalla quale deriva un indotto turistico
difficilmente quantificabile. E caratterizzano l'identità stessa
della città".
Il Museo della storia di Bologna, che - si legge sul sito web
di Genus Bononiae - è "tempoiraneamente chiuso per un guasto
tecnico" e "riaprirà il prima possibile", ospita un percorso
in 34 sezioni tematico-cronologiche, dedicato alla cultura e
alle trasformazioni della città dalla Felsina etrusca ai giorni
nostri. Tra pannelli multimediali e grafici illustrati, il
palazzo custodisce preziosi reperti archeologici e opere d'arte
come dipinti del Guercino, dei Carracci e di Giacomo Balla.
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