Compie mezzo secolo l'Ematologia
Seràgnoli dell'Irccs Policlinico Sant'Orsola di Bologna. Un
anniversario che celebra una rivoluzione nella cura delle
malattie del sangue e sancisce il ruolo dell'ematologia
bolognese come uno dei centri di riferimento a livello nazionale
e internazionale, tanto che oltre il 30% dei pazienti proviene
da fuori regione.
Dei risultati ottenuti e delle prossime sfide si discuterà in
un convegno martedì 25 giugno, nell'Aula Absidale Santa Lucia,
dalle ore 16 con la partecipazione di autorità e professionisti.
"Vogliamo festeggiare con tutti i bolognesi perché crediamo che
l'Ematologia rappresenti un bene di tutta la comunità
metropolitana - dichiara il prof. Michele Cavo, direttore
dell'Ematologia Seràgnoli - oltre che un patrimonio nazionale
dalla storia ormai lunga e consolidata".
Storia che affonda nell'aprile del 1974 quando fu realizzata
la prima sede dell'Ematologia in pochi metri quadrati al piano
terra e nel seminterrato di uno dei padiglioni del Policlinico,
grazie alla determinazione di luminari come il prof. Domenico
Campanacci e il prof. Sante Tura. Fu lui a lamentarsi
pubblicamente della "gravità della situazione chiedendo di
trovare per l'Ematologia una sistemazione più adeguata", ricorda
il prof. Cavo. L'appello venne raccolto da Enzo Seràgnoli,
presidente dell'azienda G.D, che da allora ha per sempre legato
il cognome di famiglia allo sviluppo logistico e scientifico
dell'Ematologia bolognese.
Prima nel 1981 con la nuova sede dell'Istituto di Ematologia
"Lorenzo e Ariosto Seràgnoli", poi ampliata con successivi
interventi strutturali. Un legame consolidato grazie alla figlia
Isabella Seràgnoli, che proseguirà anche nel nuovo Polo
Ematologico di 12.500 metri quadrati. Oggi l'Ematologia
Seràgnoli conta su oltre 200 tra medici, ricercatori,
collaboratori, amministrativi e personale del comparto; più di
200 gli studi clinici con farmaci sperimentali, 160 gli articoli
pubblicati all'anno. Enormi i progressi nella sopravvivenza dei
pazienti: 50 anni fa di leucemia mieloide cronica si moriva,
oggi la sopravvivenza è sovrapponibile a quella del resto della
popolazione, è più che triplicata nei casi di mieloma multiplo,
aumentata fino all'85% per i linfomi di Hodgkin ed al 70% per
alcuni Linfomi non-Hodgkin. Tra i prossimi obiettivi, nel 2025
al Policlinico entreranno in funzione due camere bianche
dedicate alla produzione di terapie con cellule Car-T.
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