Conferma dell'ergastolo per Fabio
Ferrari, imputato per l'omicidio della cugina Natalia Chinni,
insegnante in pensione assassinata, in ipotesi di accusa, per
banali motivi di vicinato, il 29 ottobre 2021 mentre stava
riparando la recinzione della sua proprietà a Santa Maria
Villiana di Gaggio Montano, sull'Appennino bolognese. La
sentenza è arrivata nel tardo pomeriggio, pronunciata dalla
Corte di assise di appello dopo la camera di consiglio.
L'imputato è sempre agli arresti domiciliari. Ferrari e la
cugina avevano litigato in passato e i loro rapporti erano da
tempo rovinati. Secondo la ricostruzione dei carabinieri,
Chinni, 72 anni, è stata uccisa da sette pallettoni sparati a
bruciapelo, esplosi da un fucile illecitamente detenuto, arma
che non è mai stata trovata.
"Quale difensore delle parti civili - commenta l'avvocato
Mario Bonati, che assiste i familiari della vittima - ero e sono
sempre stato convinto che le risultanze investigative
conducessero a Ferrari quale unico soggetto che doveva
rispondere dell'evento omicidiario. Siamo in presenza, con la
sentenza dell'assise di appello, di quella che si chiama doppia
conforme, una sentenza che fa propria quella di primo grado che
si caratterizzava per un corredo motivativo esteso, minuzioso e
che nulla trascurava. Tutto questo non potrà ridare i familiari
il loro affetto, ma almeno costituisce una decisione
inequivocabile su chi ne ha provocato la morte".
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