/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Avati, dai bastoncini di pesce alla regia di 54 film

Avati, dai bastoncini di pesce alla regia di 54 film

Al regista la laurea honoris causa in Italianistica a Roma Tre

ROMA, 30 ottobre 2024, 15:01

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Un consiglio agli studenti? Dentro di te devi sempre pensare di essere il migliore e devi convincertene tu per primo. Quando vendevo i bastoncini surgelati a Bologna dicevo a tutti: voglio fare un film. Un film tu? Ma va là, mi dicevano. E poi ne ho fatti 54. Non bisogna aver paura di essere ambiziosi". Così il regista Pupi Avati all'Università degli Studi Roma Tre dove ha ricevuto la laurea honoris causa in Italianistica e ha tenuto la sua lectio magistralis dal titolo 'Dante'.
    E questo dopo i saluti del Rettore dell'Ateneo, Massimiliano Fiorucci, gli interventi dei docenti Manfredi Merluzzi, Anna Pegoretti e Maurizio Fiorilla e quelli di Anna Maria Bernini, ministra dell'Università e della Ricerca, e Massimiliano Smeriglio, assessore alla Cultura di Roma.
    E ancora Avati: "Certo oggi per me è una grande festa a cui non parteciperà però la persona che sarebbe stata la più felice di questo. Sto parlando di mia madre che è morta senza avere un figlio laureato. È stato così anche per mio fratello Antonio, che andava anche peggio di me negli studi, e per mia sorella che non ci ha neppure provato".
    "Quando mi iscrissi all'università per diventare diplomatico ci voleva la laurea in Scienze politiche che allora era a Firenze. Quando sostenni il primo esame, Storia delle dottrine politiche, il professor Curcio che era una persona molto gentile mi disse: ti faccio cinque domande, se rispondi a tre ti faccio passare. Ma neanche l'ultima domanda sapevo e il professore mi invitò a tornare più preparato. Nel frattempo mia madre a Bologna mi aspettava con una grande festa e io non sapevo proprio come fare. Allora sul treno ho pensato che voto darmi: decisi che il 26 sarebbe stato perfetto. Arrivai a Bologna e fu festa, ma non c'è niente di peggio che essere festeggiato per qualcosa che non hai fatto", ha raccontato Avati.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza