BOLOGNA, 10 NOV - Il giorno dopo i cortei contrapposti, a Bologna divampa la polemica. Ed è scontro frontale, soprattutto, fra il sindaco Matteo Lepore e la prefettura, a proposito dell'autorizzazione della manifestazione. Al centro del dibattito finiscono gli scontri fra collettivi studenteschi e polizia, ma finisce soprattutto la manifestazione organizzata da Casapound e Rete dei patrioti che si sarebbe dovuta concludere in piazza XX settembre, ma che è stata fermata all'ingresso della piazza, nel frattempo riempitasi di persone che cantavano 'Bella ciao'. Una collocazione che è stata molto criticata, perché si trova a pochi metri dalla stazione centrale, luogo della strage neofascista del 2 agosto 1980.
Il sindaco Lepore ha chiamato in causa il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. "Nel comitato per l'ordine pubblico - ha detto il sindaco - parlandone con il prefetto, il vice questore e tutti i rappresentanti le forze dell'ordine, c'era contrarietà a svolgere questa manifestazione dei patrioti a pochi passi dalla stazione di Bologna. Poi evidentemente qualcuno da Roma ha chiamato e le cose sono cambiate". Una ricostruzione smentita con una durissima nota dalla prefettura, per la quale, invece, il comitato per l'ordine e la sicurezza ha condiviso, d'accordo anche Lepore, che non ci fossero ragioni per vietare la manifestazione e che dal ministero non sia arrivata nessuna indicazione in proposito.
Ma il Comune resta della sua posizione: "il corteo non doveva svolgersi in centro - dice la capo di gabinetto Matilde Madrid - la Prefettura rettifichi oppure pubblicheremo i verbali della seduta del comitato". Dopo il presidio dell'Anpi in mattinata, al quale hanno partecipato anche i partiti di centrosinistra, nel pomeriggio di ieri, parallelamente al corteo di Casapound, con circa 300 persone, se ne sono sviluppati altri due: uno, più nutrito, dei collettivi studenteschi che hanno avuto un breve tafferuglio con la polizia quando volevano raggiungere l'altra manifestazione e un secondo, meno numeroso, di esponenti di area anarchica.
La concessione della piazza a Casapound è stata duramente criticata anche dal sindacato di polizia Silp-Cgil: "i poliziotti - dicono - non possono essere considerati carne da macello". E denunciano anche un fatto, immortalato da un video, che mostra "uno dei leader dei movimenti di estrema destra dare ordini ai funzionari responsabili dell'ordine pubblico. Questo comportamento evidenzia una mancanza di rispetto per le istituzioni e per il lavoro delle forze dell'ordine, che devono sempre agire nel rispetto delle normative e delle procedure stabilite".
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