Si sono avvalsi della facoltà di
non rispondere quattro su cinque degli indagati interrogati in
mattinata dal Gip Nadia Buttelli, dopo le misure di custodia in
carcere eseguite giovedì nell'inchiesta della Digos e della
Procura bolognese sul gruppo suprematista e neonazista 'Werwolf
Division': si tratta dei cinque residenti nel Bolognese e tra di
loro ci sono i presunti vertici dell'associazione con finaità di
terrorismo contestata: Daniele Trevisani e Andrea Ziosi e poi
Salvatore Nicotra (al quale è stato dato il ruolo di
organizzatore). Gli altri due interrogati sono stati Federico
Trevisani e Alessandro Giuliano: quest'ultimo, difeso
dall'avvocato Gabriele Bordoni, è l'unico che ha accettato di
rispondere alle domande, spiegando, in sostanza di aver da tempo
preso le distanze dal gruppo. "Quando ha capito che si andava su
piani pericolosi, diventava frequente il richiamo alla Shoah,
agli interventi armati, il mio assistito si è defilato e ha
staccato telegram", ha spiegato il legale.
Sulle istanze presentate dalle difese deve esprimersi il
giudice, nelle prossime ore. Nelle scorse ore sono stati sentiti
a distanza anche altri arrestati.
Tra le contestazioni mosse al gruppo c'è la "preparazione di
gravi attentati", anche nei confronti della presidente del
Consiglio Giorgia Meloni e di un economista del World Economic
Forum, Klaus Schwab.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA