Una lettera al presidente della Regione Michele de Pascale per chiedere attenzione sul settore del giornalismo.
L'hanno inviata i vertici di Aser e Fnsi, il
sindacato dei giornalisti, in occasione della commemorazione
dell'attentato alla sede dell'Aser dove 46 anni fa morì
Graziella Fava "Uno dei più brutti episodi del dopoguerra,
rimasto senza colpevoli, che purtroppo negli anni è stato
ignorato dalle istituzioni, come se questo omicidio fosse
qualcosa da dimenticare", dicono Paolo Amadasi presidente
dell'Aser e Matteo Naccari, segretario aggiunto della Fnsi.
"Di frequente - dicono - ci troviamo a combattere da soli
contro una politica che vede nei giornalisti un nemico, contro
iniziative che tendono a limitare l'azione dei cronisti (ne sono
un esempio le leggi bavaglio che hanno pesanti riflessi sulla
cronaca giudiziaria), contro editori che utilizzano il
precariato non solo come forma di sfruttamento ma anche come
metodo sistematico per condizionare il lavoro di chi dovrebbe
offrire un servizio alla democrazia".
Inoltre, proseguono, "vogliamo segnalarle che anche in
Emilia-Romagna il nostro settore sta subendo pesantemente la
crisi e che occorre al più presto che anche questa Regione
rilanci una legge sull'editoria che dia sostegno concreto
all'editoria, aiutando i giornalisti.
Da anni non c'è attenzione
da parte vostra e le situazioni di difficoltà si moltiplicano.
Occorre, a livello locale, un impegno forte perché la democrazia
vive grazie a un'informazione di qualità, che racconti in
maniera libera cosa accade nelle nostre città. A questo
proposito le segnaliamo la situazione drammatica che stanno
vivendo i giornalisti dell'agenzia di stampa Dire, i quali
quotidianamente seguono fatti e avvenimenti di questa regione
con una qualità altissima: da due mesi sono senza stipendio a
causa di assurde vicende societarie. In sostanza, pagano loro
gli errori di un editore che sta via via logorando uno dei
presidi informativi italiani. La Regione, col suo predecessore
Stefano Bonaccini, intervenne in un'altra occasione di
difficoltà della Dire. Così come la Regione si è occupata di
altre vertenze".
"Nelle ultime settimane - proseguono Aser e Fnsi - come
categoria, ci siamo ritrovati anche a subire gli attacchi del
sindaco di un piccolo Comune, Calderara di Reno, che non solo ha
proceduto al licenziamento di un giornalista senza motivarlo, ma
ha di fatto censurato la nostra protesta (civile) in consiglio
comunale. Da un Comune di centrosinistra, in una terra con
valori unici come la nostra, ci saremmo aspettati non solo
attestati di solidarietà verso un collega con famiglia che dalla
sera alla mattina si è ritrovato senza reddito, ma anche un
comportamento più rispettoso delle leggi e dei sindacati".
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