Al centro del progetto c'è la persona che, dopo un infarto, una patologia vascolare o un intervento chirurgico, vuole riprendere le attività quotidiane e raggiungere un nuovo benessere, non solo fisico ma anche psicologico. A Bologna è nato il primo centro in Italia, operativo dal primo marzo, che si prende cura passo dopo passo, grazie a un team di una trentina di professionisti, di chi ha avuto una malattia cardiaca. L'obiettivo è tracciare insieme al paziente un nuovo inizio, ripartendo dall'A-b-c della salute, tre lettere riprese nel nome della struttura sanitaria. In via Serlio, a pochi passi dalla stazione, è stato presentato Abcardio, un polo, unico nel suo genere, che conta sette ambulatori, moderni e dotati di tecnologie all'avanguardia, una palestra attrezzata, dove seguire percorsi di fisioterapia e riabilitazione, un centro di monitoraggio e che propone un programma che include, oltre ad esami diagnostici, sedute di psicoterapia, visite con nutrizionisti, diabetologi, pneumologi o con esperti di medicina sportiva. Saranno gli specialisti o i medici di base a indirizzare, chi ha bisogno di un sostegno per il percorso di cura, al centro di via Serlio. "Un evento cardiologico genera molti disagi, anche psicologici - ha spiegato Antonio Sammali, titolare di Abcardio, l'Istituto privato che lavora in collegamento con la Regione nel suo Progetto Ristoro per la salute dei dipendenti - bisogna quindi cambiare la prospettiva: non bisogna più curare solo la patologia, ma la persona. Il centro accoglierà il paziente che verrà seguito da professionisti e riceverà le cure in base alle sue necessità. Volevamo creare un format, replicabile anche in altre città, al momento la struttura è privato e non accreditato, ma intendiamo avviare al più presto il confronto con il sistema sanitario nazionale, con le assicurazioni, con tutti i partner coinvolti in un processo di questo genere.
Abcardio è stato pensato per proporre soluzioni efficaci, sostenibili economicamente e dove la persona potesse trovarsi a proprio agio in ogni momento del cammino di cura. Intendiamo mantenere saldo - ha aggiunto Sammali - il legame con la medicina del territorio". "Il paziente rimarrà in contatto con il medico di base o con uno specialista - ha spiegato Danilo Cervellati, cardiologo e direttore sanitario di Abcardio - che, in ogni momento, potranno consultare le cartelle cliniche di chi hanno in cura. Il centro lavora in sinergia con la rete sanitaria territoriale: al termine della terapia, per ogni paziente, prepareremo una relazione che sarà consultabile da altri esperti". Fiore all'occhiello della nuova struttura è la palestra dove "prima dell'estate - ha annunciato Sammali - per i pazienti che faranno attività fisica seguiti da un monitoraggio, verranno usate, al posto degli elettrodi per l'elettrocardiogramma, innovative magliette lavabili che registreranno l'andamento del cuore". Ad Abcardio ci sarà spazio per tutte le buone pratiche per la tutela della salute e del benessere, partendo dall'attività fisica con programmi creati anche per i più anziani. "Lo sport aiuta il cuore e la mente - ha concluso Alessandro Capucci, cardiologo e medico dello sport - per le persona cardiopatiche è importante un luogo come questo, dove trovare competenze multidisciplinari e un team di professionisti che le accompagnino nel raggiungere la migliore performance fisica e psicologica".
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