Secondo mandato per Francesco Milza alla guida di Confcooperative Emilia-Romagna, associazione che riunisce 1.580 imprese cooperative con 228.000 soci, 86.000 addetti e un fatturato complessivo di 14,2 miliardi di euro.
L'Assemblea dei delegati, riunitasi a Bologna, ha riconfermato per altri quattro anni la fiducia al presidente uscente, che guiderà l'Organizzazione regionale fino al 2024.
Rinnovato nel corso dell'Assemblea anche il consiglio regionale di Confcooperative, composto da 60 membri (un terzo le donne) e anche il collegio dei revisori dei conti.
Cinquantasei anni, socio e amministratore delegato della cooperativa di servizi logistici San Martino di Piacenza che dà lavoro a oltre 1.700 persone, Milza ha ringraziato "tutti gli amici cooperatori per la fiducia che hanno nuovamente manifestato nei miei confronti. Negli ultimi quattro anni (2016-2019) le imprese del sistema Confcooperative Emilia Romagna - ha ricordato - hanno creato oltre 10.000 nuovi posti di lavoro (+13,4%), dimostrando tutta la loro vitalità economica e capacità di resilienza. Ma oggi il futuro si presenta molto più incerto. Ci aspettano quattro anni difficili, caratterizzati dalle conseguenze economiche e sociali dell'emergenza sanitaria Covid-19. Dovremo ripensare modelli organizzativi, produttivi e di erogazione dei servizi, dimostrando di essere costruttori di bene comune anche in questa situazione".
Da un'indagine interna al sistema Confcooperative Emilia Romagna condotta nelle settimane scorse su un campione rappresentativo di circa 300 cooperative, è emerso come il 64% abbia attivato gli ammortizzatori sociali a causa dell'emergenza sanitaria e oltre la metà preveda importanti riduzioni di fatturato per il 2020. In particolare, il 35% prevede un calo di un terzo del volume d'affari, il 20% addirittura parla di un calo del 50%. Inoltre, per il 40% delle cooperative queste riduzioni non saranno recuperabili.
"Questi dati ci confermano la drammaticità del momento che stiamo vivendo - ha detto Milza - eppure è proprio davanti alle difficoltà che la cooperazione ha sempre dimostrato la validità del suo modello economico inclusivo e mutualistico. Le cooperative nascono e si sviluppano laddove intercettano i bisogni delle comunità e vi rispondono generando un'economia sostenibile capace di redistribuire le risorse e ridurre le disuguaglianze.
"La cooperazione - ha sottolineato Milza - deve farsi trovare pronta sin da subito per questa sfida, insieme agli altri attori economici e alle Istituzioni di ogni livello, alle quali chiediamo sostegno concreto alle imprese a partire da liquidità, investimenti pubblici, vera sburocratizzazione e valorizzazione del sistema integrato pubblico-privato dei servizi".
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