ROMA - Pronta la mappa del Dna del grano duro: rivela la firma di 10.000 anni di selezione. Gli ultimi dati, ancora in corso di pubblicazione, sono stati presentati a Roma alla conferenza internazionale "Wheats & Women", organizzata al Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) dall'Enea e dall'Accademia Nazionale delle Scienze detta dei Quaranta. "Conoscere il genoma del grano duro rende più facile trovare nuovi geni per la resistenza ai parassiti e ai cambiamenti climatici e permette di ridurre l'uso di pesticidi", ha spiegato all'ANSA Anna Maria Mastrangelo, ricercatrice del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Analisi dell'Economia Agraria (Crea), che ha collaborato al sequenziamento del grano duro.
Il 15 giugno la biologa italiana ha ricevuto per le sue ricerche sul miglioramento genetico del grano, una menzione speciale del premio "Carlotta Award 2018". Il premio è stato assegnato alla giovane studiosa russa Ksenia Krasileva, del Norwich Research Park britannico. Il premio è stato istituito per i 150 anni dalla nascita di Carlotta Parisani, moglie e collaboratrice del genetista Nazareno Strampelli, per il suo contributo alla produzione di nuove varietà di grano altamente produttive. Il convegno illustra le ultime novità scientifiche sulla produttività del grano tramite standard più elevati in termini di qualità nutrizionale, sicurezza alimentare e sostenibilità. Per Mastrangelo, "l'aumento della popolazione rende necessaria una produzione sempre più alta e di qualità. Per questo - ha concluso - bisogna cercare di ottenere varietà sempre diverse, resistenti a clima e parassiti come i funghi delle ruggini, e la genetica aiuta ad accorciare i tempi di questa ricerca".
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