Intanto il governo francese ha reso noto oggi di essere pronto a richiedere una procedura interna d'appello all'Icann, se l'organismo dovesse decidere di attribuire i domini .vin e .wine, senza esigere l'applicazione di misure di protezione delle indicazioni geografiche. Riccardo Ricci Curbastro, a nome della Federazione europea dei vini di origine (Efow), assicura che "sono pronti a raddoppiare gli sforzi" per raggiungere un accordo sull'attribuzione dei nuovi domini web '.vin' e '.wine' proposti dall'organismo mondiale che li regola, l'Icann.
Tuttavia, se l'organizzazione dovesse attribuire i nuovi nomi senza porre condizioni, l'Efow "prevede di presentare ricorso contro le decisioni dell'Icann". Non solo.
La Federazione europea dei vini d'origine ribadisce anche che, se la decisioni di autorizzare i domini .vin e .wine dovesse essere presa senza tutelare le indicazioni geografiche, "verrà organizzata una grande campagna di boicottaggio dei due nomi e richiesta la loro messa al bando sul territorio dell'Unione". I viticoltori europei infatti, che dal luglio 2013 hanno avviato le discussioni con i candidati ai nuovi domini, non nascondono il loro scetticismo sul nuovo rinvio di 60 giorni deciso dall'Icann per favorire un accordo: temono che costituisca il segnale di una prossima autorizzazione di quei domini, e questo non inciterebbe i candidati a trovare una soluzione.
I viticoltori europei chiedono quindi ai loro Governi e alla Commissione europea di sostenerli e di intervenire attivamente nella preparazione del vertice mondiale sulla governance di internet, che si terrà a San Paolo i prossimi 23 e 24 aprile.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA