ROMA - Il rapporto di fiducia con la Direttrice dell'Istituto di Cultura di Bruxelles, Federiga Bindi, è venuto meno. Con una nota la Farnesina interviene sulle notizie di stampa circa la "rimozione" della Bindi, precisando che comunque "il mandato della Direttrice giunge a scadenza naturale il 9 marzo".
"Si rileva inoltre - prosegue la nota - che il rapporto di fiducia con il ministero degli Esteri è venuto meno anche a seguito delle risultanze di un'indagine ispettiva svolta congiuntamente dai ministeri degli Esteri e dell'Economia e delle contestazioni mosse dagli stessi ispettori nei confronti della Direttrice a fronte delle gravi irregolarità amministrativo-contabili. La situazione è tuttora all'esame degli organi di controllo".
La nota aggiunge che "di fronte a tali circostanze, il ministro Bonino non ha ritenuto di avvalersi della facoltà di procedere al rinnovo dell'incarico prossimo alla scadenza, ritenendo la correttezza amministrativa e contabile altrettanto necessaria quanto il dinamismo dell'offerta culturale, che certamente non verrà meno con il successore".
LA LETTERA DI FEDERIGA BINDI – Nei giorni scorsi Federiga Bindi aveva fatto circolare una lettera in cui annunciava la “decisione politica” di rimuoverla dalla direzione dell’Istituto Italiano di Cultura, “rimettendo dunque un burocrate” alla sua guida. La Bindi aveva rivendicato i risultati raggiunti durante la sua direzione: “Due anni fa ho trovato un Istituto in parte chiuso perchè ci pioveva dentro, con procedure arcaiche e dove si facevano pochi eventi, con scarsa partecipazione […]. Lascio un Iic rinato, con un bilancio in attivo, procedure all’altezza del XXI secolo e con il personale esterno finalmente regolarizzato”.
LA PETIZIONE – Poco dopo l’invio della lettera della Bindi a Bruxelles è stata diffusa una petizione, sostenuta da numerosi eurodeputati, in cui si chiedeva al governo italiano di tornare sui suoi passi. Nella petizione si chiede con forza che Federiga Bindi sia confermata alla guida dell’Iic di Bruxelles “per assicurare che durante il semestre di presidenza Ue l’Istituto Italiano di Cultura continui allo stesso livello di eccellenza a cui ci siamo abituati in questi ultimi due anni”.
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