Il voto dimostra la tenacia degli interessi nazionali". Nemmeno troppo velata l'accusa di Kallas: "Mentre il Parlamento apre la strada per la riduzione degli ostacoli tecnici, il voto di oggi è un'altra dimostrazione che gli 'interessi nazionali acquisiti' si sono dimostrati per i parlamentari più attrattivi dei compromessi ben fondati raggiunti in Commissione Trasporti".
Il 'quarto pacchetto' consiste di sei atti legislativi: due a carattere 'politico' e quattro tecnici. Questi ultimi (su interoperabilità dei sistemi ferroviari, sicurezza, normalizzazione dei conti e Agenzia ferroviaria europea) tutti approvati a larga maggioranza. Sui primi due è stata invece battaglia, con francesi e tedeschi compatti in prima fila. I socialisti francesi ad esempio esultano e parlano di "grande vittoria". "Il Parlamento europeo ha fatto deragliare il quarto pacchetto ferroviario" dice Gilles Pargneaux definendo "inaccettabile" che la Commissione "per ideologia e facilità non punti che sulle liberalizzazioni" da ottenere con la separazione verticale, contestata per i danni che essa può riverberare sul trasporto regionale e locale.
Per i liberal-democratici invece oggi si è fatto "un passo avanti e due indietro". Mentre l'italiano Antonio Cancian (Ncd) parla di un voto che "di fatto lascia le cose come stanno" e afferma che "grandi gruppi come Deutsche Bahn e Fs hanno condizionato non poco".
I testi approvati oggi dovranno andare in seconda lettura in autunno.
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