"L'accordo è stato trovato": l'Europa alza la voce ed inasprisce le misure contro Mosca, introducendo la temuta "fase tre", quella delle sanzioni economiche, e inserendo quattro oligarchi del "cerchio magico" del presidente Vladimir Putin, i cosiddetti "croonies", nella black-list che prevede restrizioni ai visti per l'Unione ed il congelamento dei beni.
E scattano nuove misure anche dall'altra parte dell'oceano
col presidente americano Barack Obama che ha annunciato nuove
sanzioni in settori chiave come energia, armamenti e finanza
(nella lista finiscono anche tre banche russe), avvertendo: "Non
è una nuova nuova guerra fredda" ma se la Russia continua
"pagherà un caro prezzo", ha detto invitando Putin "a fare la
scelta giusta, allentare le tensioni in Ucraina e cercare una
soluzione diplomatica".
Queste misure devono suonare come "un forte avvertimento" per
la Russia, scrivono i presidenti di Consiglio e Commissione Ue
Herman Van Rompuy e Josè Manuel Barroso, "a nome di tutta l'Ue".
"Un segnale forte e unitario" affinché Mosca "mantenga gli
impegni presi", evidenzia il ministro degli Esteri Federica
Mogherini.
L'accordo europeo arriva dagli ambasciatori dei 28 al termine
di una maratona che si protrae da giorni, e che ha subito
un'accelerazione da quando il volo Mh17, con centinaia di
europei a bordo (soprattutto olandesi), è stato abbattuto da
"una spirale di violenza fuori controllo" generata dal conflitto
che contrappone i ribelli filorussi alle autorità ucraine, con
Mosca accusata di continuare ad avere un ruolo destabilizzante.
Il consenso sul pacchetto è tale che non è necessario riunire
un vertice straordinario dei leader o un consiglio dei ministri
degli Affari esteri per nuove discussioni. Il lavoro è stato
condotto a stretto contatto con le capitali, che nelle prossime
24 ore daranno l'ok formale e definitivo attraverso una
procedura di adozione scritta, prima della pubblicazione sulla
Gazzetta ufficiale Ue, attesa per giovedì sera, e l'entrata in
vigore da venerdì.
Le misure riguardano i settori indicati dalla proposta della
Commissione Ue, che per mesi ha lavorato al risiko degli
equilibri degli interessi dei 28 Paesi.
Secondo l'Ue Observer (i dati non sono stati tuttavia
confermati ufficialmente), l'impatto economico delle misure
sulla Russia, stimato sulla base del testo iniziale presentato
dall'esecutivo Ue (che si discosta in parte da quello che ha
ottenuto il via libera), è di 23 miliardi di euro per l'anno in
corso (1,5% del pil) e 75 miliardi (4,8% del pil) per il 2015.
Per l'Ue si valutano invece 40 miliardi per il 2014 (0,3% del
pil) e 50 mld per l'anno prossimo (0,4% del pil).
Le sanzioni non sono retroattive, hanno durata di 12 mesi e
saranno sottoposte a continua revisione. In particolare, per
quanto riguarda i mercati finanziari, operatori o individui Ue
non potranno più acquistare o collocare obbligazioni e azioni di
nuova emissione di banche russe controllate dallo Stato o da
istituti di credito di sviluppo, sia sul mercato primario che
secondario (una lista degli istituti sarà pubblicata assieme
alla lista di sanzioni).
L'embargo delle armi riguarda i nuovi contratti (e quindi non
colpisce commesse in atto, come ad esempio quello delle navi
francesi Mistral), mentre le restrizioni sull'alta tecnologia
riguardano sostanzialmente lo sfruttamento delle risorse
petrolifere in merito a tre categorie di progetti: le
trivellazioni in acque profonde, esplorazioni per il petrolio
artico e lo "shale oil".
In merito alla tecnologia "dual use", lo stop riguarda quella
destinata ad uso militare ("military end user"). Quanto ai nuovi
nomi sulla lista nera, concordati lunedì dagli ambasciatori Ue,
è stato specificato che si tratta di otto nomi di individui -
quattro di questi della stretta cerchia di Putin - e di tre
entità. In questo caso la lista è attesa per mercoledì
sera.
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