Cominciare a definire in termini politici una 'exit strategy' dall'operazione Mare Nostrum attraverso il rafforzamento del ruolo di Frontex e un maggior coinvolgimento degli altri Paesi dell'Unione europea: questo, in sintesi, l'obiettivo dell'incontro che si terrà mercoledì a Bruxelles tra il ministro dell'Interno Angelino Alfano e la commissaria europea agli Affari interni Cecilia Malmstorm.
Si tratterà probabilmente di una visita lampo, poichè Alfano - atteso a Bruxelles per le 16 - già in serata dovrebbe essere di ritorno al Viminale per incontrare il collega francese.
Intanto a Roma oggi una riunione tecnica con i funzionari di Frontex ha gettato le basi per lavorare poi a un'intesa politica in vista dell'appuntamento di domani e il coinvolgimento degli altri Paesi Ue. In particolare, a quanto si è appreso, per convincere gli altri partner a partecipare attivamente a un'eventuale 'Frontex plus' occorre definire innanzi tutto le zone e la portata degli interventi, le necessità concrete della missione e il ruolo che essa dovrà svolgere.
E proprio su questi punti si è concentrato l'incontro di Roma. L'obiettivo di massima sarebbe quello di portare al prossimo Consiglio de ministri degli affari interni Ue, in programma a Lussemburgo per il 9 e 10 ottobre, un pacchetto di interventi su cui raccogliere il consenso politico dei 28 Paesi dell'Unione. E passare così entro la fine dell'anno da un'operazione Mare Nostrum totalmente a carico dell'Italia a una nuova missione dove il nostro Paese potrebbe mantenere un ruolo importante, ma il cui peso in termini di finanziamenti, uomini e mezzi sarebbe ripartito tra il bilancio Ue e i vari Paesi chiamati a farne parte.
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