BRUXELLES - La Commissione europea sta discutendo su "un pacchetto di nuovi aiuti per oltre 125 milioni di euro" a beneficio dei produttori di ortofrutticoli europei colpiti dall'embargo russo. Lo si apprende da fonti comunitarie a Bruxelles. L'Esecutivo cerca di utilizzare i fondi ancora a disposizione del bilancio agricolo, senza toccare la riserva di crisi autofinanziata dagli stessi agricoltori. Il dibattito é difficile perché altri commissari guardano alla Pac per colmare la carenza di fondi, come per gli aiuti umanitari. La seconda fase degli aiuti europei per il settore ortofrutticolo partirà dal momento della sua autorizzazione, che a Bruxelles assicurano "rapidissima", fino alla fine dell'anno.
Il nuovo schema - come già annunciato dal commissario europeo all'agricoltura, Dacian Ciolos - sarà più mirato in quanto prevede un legame tra la concessione dell'aiuto e le esportazioni effettuate da quel Paese Ue verso la Russia. Tra i cambiamenti previsti - sottolineano fonti comunitarie - c'é la revisione della lista degli ortofrutticoli che beneficiano del sostegno: entrano, ad esempio, gli agrumi (forse verranno esclusi per il momento i limoni in quanto il periodo di riferimento é febbraio), mentre uscirebbero dalla lista, tra gli altri, cavoli, cavolfiori, frutti rossi. Per i prodotti in uscita, in caso di richiesta di rimborso, a partire dal 4 settembre scorso (dopo la chiusura della prima fase di aiuti), lo Stato membro può utilizzare la riserva di 3mila tonnellate a disposizione di ogni Paese.
Restano invariati, invece, il tipo di misure d'urgenza e l'ammontare del contributo per ogni azione. Per sostenere il settore ortofrutticolo ed altri colpiti dall'embargo, il problema maggiore - precisano gli esperti Ue - si presenterà nel bilancio europeo del 2015. Per la Politica agricola comune, il nuovo esercizio finanziario comincia già il prossimo 16 ottobre, e solo in quel momento si conoscerà la situazione esatta di bilancio. Infatti, non si tratta solo di calcolare le spese della Pac, ma anche le entrate in quanto é l'unica politica europea che può contare su degli introiti provenienti, ad esempio, dalle multe ai produttori di latte o dal rimborso di fondi da parte degli Stati membri, causa ritardi o irregolarità nella gestione dei fondi Ue.
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