Erano oltre un centinaio i rappresentanti delle organizzazioni agricole e cooperative dell'Ue riuniti oggi in concomitanza con il Consiglio informale dei ministri dell'agricoltura dell'Ue. E proprio alla luce di un possibile accordo ministeriale sul 'bio' a giugno, agricoltori e coop europei hanno precisato alcune richieste per il settore. Tra queste, "il rafforzamento del potere negoziale" dei 250mila produttori bio europei. "Le principali catene di vendita al dettaglio - ha spiegato il presidente delle cooperative agricole Ue Christian Pees - fanno grandi margini di profitto sui prodotti bio. Ma i prezzi elevati pagati non sono necessariamente trasferiti ai produttori". Altro elemento fondamentale - ha aggiunto - "i prodotti importati devono rispettare standard di produzione e di controllo altrettanto rigorosi di quelli Ue. Per esempio, l'Ue ha riconosciuto l'uso di aminoacidi di sintesi utilizzati nell'alimentazione animale negli Usa, mentre questo è severamente vietato in Europa se si vuole certificare la produzione come biologica. Se non ci avviamo progressivamente verso un sistema di scambi commerciali più severi - ha concluso Pees - inganniamo noi stessi, i consumatori e i produttori".
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