"Per costruire un centro-destra solido, liberale e cristiano - ha spiegato all'Ansa Salini - non si possono pietire posizioni al leader del centro-sinistra. Non è il metodo giusto. Mi piace la dialettica, ma la melassa mi stomaca". A determinare la scelta dell'ex presidente della provincia di Cremona anche l'esperienza maturata durante il lavoro svolto come europarlamentare, soprattutto all'interno delle commissioni industria e trasporti del Pe. In questa sede, e in stretta collaborazione con Tajani e gli altri colleghi di Forza Italia, "abbiamo cercato di difendere insieme le peculiarità delle nostre imprese. Il metodo che funziona in Europa lo riporto in Italia, dove c'è uno zoccolo duro di elettori che si riconosce in Forza Italia, sgombrando il campo da inutili ambiguità". Salini è anche convinto della necessità di dialogare con la Lega Nord. "Salvini è un leader politico che necessita di interlocutori", ha sottolineato.
Nato a Soresina, in provincia di Cremona, nel marzo del 1973, con 27 mila preferenze Salini è risultato il primo dei non eletti alle europee del 2014 nella lista Nuovo Centro Destra - Unione di centro nella circoscrizione Nord-Ovest ed è entrato a Strasburgo in seguito alla rinuncia di Maurizio Lupi aderendo al Partito popolare europeo (Ppe).
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