BRUXELLES - L'ennesima giornata nera per le Borse fa tornare pressione sull'Eurogruppo. I ministri economici dell'area euro non vogliono drammatizzare ma decidono di affrontare la questione dell'estrema volatilità in apertura della loro riunione, e alla fine provano a mandare un messaggio rassicurante: l'economia della zona euro è solida, e così sono le sue banche. Ma a pesare sui mercati è anche il nuovo timore per la Grecia, che si riavvicina all'impasse dell'estate scorsa, e il Portogallo, sempre più deciso a deviare dal percorso di consolidamento prescritto dall'Ue.
Il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan ha spiegato che i "movimenti sistemici" di questi giorni non sono solo in Europa, ma anche in Asia e negli Stati Uniti, e "sono legati alle prospettive di crescita globale che cominciano ad essere meno incoraggianti di qualche mese fa". Quindi "non c'è un fattore specifico", né è la paura per le banche a provocare gli scossoni. In ogni caso, anche se esterni alla zona euro, i rischi "non devono essere sottovalutati, dobbiamo stare vigili", ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, riaffermando la necessità di "continuare le riforme per aumentare la crescita potenziale, e proseguire sul cammino di un consolidamento amico della crescita".
Dijsselbloem ha anche invitato a rispettare gli obblighi presi con l'Europa perché, soprattutto quando la volatilità è così alta, bisogna ricordare quello che Draghi dice sul Patto di stabilità, ovvero che è "un'ancora di fiducia". Anche il commissario agli affari economici Pierre Moscovici prova a rassicurare: "La nostra economia è solida e siamo protetti dalle misure prese nel quadro dell'Unione bancaria, dobbiamo avere fiducia nei meccanismi che abbiamo creato e che ci consentono di essere protetti".
Ma tra i fattori destabilizzanti per i mercati ci sono anche le situazioni di Grecia e Portogallo. Per Atene si rischia un 'deja vu', perché istituzioni e Governo sono di nuovo in disaccordo sulle riforme e mancano pezzi importanti come quella delle pensioni e il fondo per le privatizzazioni. Senza di esse, la prima revisione del programma non si può concludere e non si possono sbloccare nuovi aiuti. Il Portogallo, dove oggi lo spread è volato a 388 punti, sta deviando dal cammino stabilito e per questo l'Eurogruppo non ha emesso 'censure', ma ha chiesto a Lisbona di tenersi pronta a nuove misure in corso d'anno qualora fosse necessario. "Il Portogallo farebbe meglio a non allarmare i mercati ancora di più, alimentando le voci sul fatto che vuole invertire il cammino preso", perché "sarebbe molto pericoloso", ha detto il ministro dell'economia Wolfgang Schauble.
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