BRUXELLES - L'Europarlamento ha dato un primo via libera all'import extra di 35mila tonnellate di olio d'oliva per il 2016 e altrettante per il 2017 dalla Tunisia nell'Ue a dazio zero, ma a condizione che la misura sia limitata a questi due anni e solo all'olio originario dalla Tunisia, interamente ottenuto in loco e poi trasportato nell'Unione. Il provvedimento, approvato ad ampia maggioranza, in seguito alle modifiche apportate dagli eurodeputati dovrà ora essere riesaminato dal Consiglio Ue.
"Dopo il voto di oggi si riapre la partita sull'olio tunisino" è il commento di Paolo De Castro, coordinatore per il gruppo dei socialisti e democratici della commissione Agricoltura del Parlamento europeo. "Il sostegno della plenaria a due dei quattro emendamenti della commissione Agricoltura che riguardano l'obbligo di origine del prodotto importato e il divieto di proroga del provvedimento - spiega de Castro - si traduce automaticamente in uno stop alla proposta iniziale e riporta la discussione in Consiglio per l'avvio dei triloghi", cioè i negoziati con Europarlamento e Commissione europea.
Per l'eurodeputato del Pd si tratta di "un successo importante per i produttori Ue e per gli stessi produttori tunisini che, attraverso ong e associazioni di rappresentanza, avevano ribadito la necessità di misure di sostegno della loro economia di natura diversa e distribuite nel medio-lungo periodo. L'esito del voto di oggi - aggiunge De Castro - non deve essere letto come una mancanza di attenzione alle richieste di un Paese a noi prossimo duramente colpito dal terrorismo, ma come la consapevolezza che non possiamo mettere a rischio il già fragile settore olivicolo europeo senza peraltro essere sicuri dei veri beneficiari delle misure che erano state previste". L'ex ministro dell'agricoltura si augura quindi "che si arrivi presto all'identificazione di un piano di supporto davvero efficace, in grado di aiutare la Tunisia senza mettere in difficoltà l'agricoltura europea, in particolare di quella del Sud".
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