BRUXELLES - L'ombudsman Ue Emily O'Reilly ha aperto un'indagine sull'appartenenza del presidente della Bce Mario Draghi al "Gruppo dei trenta" così come sul coinvolgimento di alti funzionari della Bce nel lavoro del G30. L'indagine - si legge in una nota - è stata aperta sulla base dell'esposto di una Ngo. "In questa fase dell'inchiesta, riconosco la necessità di riflessioni, ma non ho preso posizione, se non quella di garantire approfondimenti", afferma O'Reilly, che ora chiederà alla Bce di ispezionare documenti ed un incontro.
L'indagine è stata chiesta dalla Corporate Europe Observatory. La stessa organizzazione non governativa - si legge nella nota - che aveva già sollecitato un'inchiesta simile nel 2012, condotta dal predecessore della O' Reilly. "Nel fare questo nuovo esposto, il ricorrente evidenzia che il contesto in cui la Bce opera attualmente è abbastanza diverso rispetto a quello in cui operava nel 2012" e preso in considerazione dal predecessore della O'Reilly. Dopo l'ispezione della documentazione rilevante della Bce, e l'incontro, "è probabile che chiederemo alla Bce di dare una risposta scritta all'esposto".
La precedente inchiesta era stata archiviata perché, spiegava la Bce sul proprio sito nel 2013, "il Mediatore ha rilevato che gli appartenenti, i finanziamenti e gli obiettivi del Gruppo dei Trenta sono troppo diversificati perché possa essere considerato come un gruppo di interesse". In quell'occasione, si legge ancora, "dopo aver analizzato gli appartenenti, i finanziamenti e i fini del Gruppo dei Trenta, il Mediatore ha giudicato l'adesione del Presidente della Bce compatibile con il suo ruolo".
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