BRUXELLES - I ministri degli esteri e della difesa europei hanno varato il primo comando militare unificato dell'Unione europea, il cosiddetto Mpcc (Military planning and conduct capability) che comanderà le missioni militari europee 'non executive' (tre quella attualmente in corso, in Mali, Centrafrica e Somalia). Il comando sarà operativo "entro le prossime settimane" ha indicato l'alto rappresentante, Federica Mogherini, e sarà costituito da una trentina di persona nello Stato maggiore della Ue. "Permettetemi di dire con un certo orgoglio che sei mesi fa abbiamo cominciato a lavorare per rafforzare il lavoro per la sicurezza e la difesa ed oggi abbiamo preso unanimemente, a 28, la prima decisione operativa in uno dei campi che tradizionalmente è stato il più diviso sin dagli anni '50. Mentre oggi stiamo avanzando concretamente", ha sottolineato Mogherini, aggiungendo che è stato deciso di costituire anche una Cellula di coordinamento civile-militare per "aumentare le sinergie" nel lavoro civile e militare.
I ministri degli esteri e della difesa europei hanno deciso che "per rinforzare la sicurezza e la difesa dell'Europa in un contesto geopolitico difficile" continuino i lavori sotto la guida di Federica Mogherini per la realizzazione della Cooperazione strutturata permanente (Pesco) nella difesa, prevista dal Trattato di Lisbona, rilanciata dalla Strategia globale presentata a giugno scorso dall'alto rappresentante e sostenuta, tra gli altri, da Italia, Francia, Germania e Spagna. "Credo che sia possibile una Pesc basata sulla inclusività e su un approccio modulare" ha detto Mogherini specificando che il lavoro ora sarà quello di individuare "criteri precisi, impegni e programmi" per la Pesco, in modo da "permettere agli stati membri di prendere decisioni". Il lavoro dovrebbe concludersi al vertice di giugno. "Al momento direi che non ho visto nessuno che non mostri interesse" ha specificato Mogherini, osservando anche che la difesa "sarà uno dei campi in cui la Ue avrà la possibilità di avanzare molto significativamente ed anche ulteriormente nei prossimi mesi".
"Sulla difesa comune abbiamo ribadito che la consideriamo una grande opportunità. E' di più di 60 anni la proposta di Alcide De Gasperi: se l'avessero approvata allora oggi l'Europa sarebbe più forte ed invece non lo è. Oggi la storia ci propone un'altra occasione, non dobbiamo perderla". Così il ministro degli esteri, Angelino Alfano, commenta i passi avanti nella difesa comune europea varata dal Consiglio Esteri-Difesa a Bruxelles. "Il protagonismo in politica estera di Putin ed anche alcune considerazioni di Trump, chiedono all'Europa di fare di più e necessita che l'Europa faccia di più" aggiunge Alfano, specificando: "In un momento storico in cui le minacce arrivano da sud, noi dobbiamo avere un nostro sistema comune europeo di difesa. Questo non significa negare la Nato, ma fare un ragionamento complementare tra difesa comune europea e Nato".
Intanto la Gran Bretagna "sta lasciando la Ue ma continua la cooperazione con i partner europei sulla difesa e la sicurezza". Lo ha detto il ministro britannico della Difesa, Michael Fallon, all'arrivo al Consiglio esteri. Dopo aver ricordato che il paese nell'ambito delle misure di rafforzamento dell'Alleanza Atlantica "in questo mese invierà militari in Estonia e più in là in Polonia e jet della Raf in Romania", Fallon ha sottolineato che il Regno Unito "continua la partecipazione alla missione navale europea nel Mediterraneo". Arrivando al Consiglio esteri in cui dovrebbe essere avviato il comando militare unico europeo per le missioni di addestramento militare, Fallon ha tuttavia annunciato che "solleciterà la Ue a lavorare più strettamente con la Nato e ad evitare duplicazioni e strutture non necessarie e a lavorare insieme sulle nuove minacce, comprese quelle alla sicurezza informatica".
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