STRASBURGO - "Non escludiamo nulla, prenderemo in esame la possibilità di attivare l'Articolo 7.1" dei Trattati per esaminare il rispetto dello Stato di diritto in Ungheria ed imboccare, eventualmente, la strada delle sanzioni contro il governo Orban. Così il capogruppo dei Socialisti e democratici (S&D) all'Eurocamera Gianni Pittella in una conferenza stampa congiunta con i rappresentanti dei gruppi liberaldemocratici (ALDE) Sinistra unitaria (GUE) e Verdi. L'eurodeputata popolare polacca Roza Thun, ha partecipato solo a titolo personale. "Dopo aver attaccato la stampa, strangolato finanziariamente le Ong, costruito muri e negato l'accesso al diritto d'asilo", afferma Pittella, "ora Orban vuole silenziare uno dei maggiori centri del sapere in Ungheria", la Central European University, CEU, fondata da George Soros. "I popolari devono attivarsi", ha affermato ancora Pittella, "decidere se stanno dalla parte dei valori e non dei liberticidi come Orban e Kaczynski".
"Non sono piaciute le parole di Orban su Bruxelles e sui migranti, ma dobbiamo studiare a fondo la proposta di legge sulla Central European University prima di prendere qualsiasi decisione" sulla situazione della democrazia in Ungheria. Così Elisabetta Gardini, capodelegazione di Forza Italia al Parlamento Ue, ha commentato l'esito della discussione tenutasi oggi pomeriggio tra i capodelegazioni del PPE sulla questione ungherese.
"La Commissione europea analizzerà la legge. E sulla base della presentazione che il primo vicepresidente Frans Timmermans farà al collegio dei commissari della settimana prossima, ci sarà un primo scambio di vedute". Così il portavoce della Commissione europea Alexander Winterstein sulla legge approvata ieri dal Parlamento ungherese che mira a liquidare l'università Ceu, fondata dal miliardario americano George Soros, a Budapest.
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