STRASBURGO - Creare un sistema di custodia legale efficace per i minori che arrivano sul continente con i flussi migratori. È una delle misure concrete contenute nel piano d'azione che i 47 Stati membri del Consiglio d'Europa si impegnano a prendere per proteggere i migranti e rifugiati minori dalla violenza, gli abusi, lo sfruttamento e il traffico di esseri umani. Il piano d'azione biennale si concentrerà su "questioni che non hanno ricevuto sufficiente attenzione da parte di altre organizzazioni internazionali - Unhcr, Unicef, Oms, Ue - partner strategici del Consiglio d'Europa" si legge nel documento, in cui si afferma che "i migranti e rifugiati minori devono essere trattati prima e innanzitutto come minori", a prescindere dal loro status.
L'obiettivo del piano d'azione è di arrivare a stabilire e mettere in atto una serie di standard comuni basati sulle pratiche migliori in aree precise. La prima riguarda quella di tutte le procedure amministrative, giudiziarie, ma anche di valutazione delle richieste d'asilo, deportazione, espulsione e le operazioni delle forze dell'ordine affinché siano sempre 'a misura dei minori' e nel loro migliore interesse. Oltre a un sistema di custodia efficace, gli Stati si impegnano anche "ad assicurare un'accoglienza appropriata per i minori e le loro famiglie durante le emergenze e gli arrivi di massa" e ad assisterli nelle procedure di riunificazione familiare. Il piano prevede infine misure concrete per integrare i minori che resteranno sul continente, assicurandogli innanzitutto l'accesso all'istruzione. Tra le proposte anche quella di condurre in collaborazione con i centri d'identificazione italiani, greci, norvegesi e del Regno Unito un progetto pilota per valutare le competenze dei rifugiati. I risultati e progressi ottenuti con il piano d'azione saranno valutati a metà del 2018 e alla fine del 2019.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA