BRUXELLES - Proporre anche in altri Paesi d'Europa il modello lombardo e italiano dell'housing sociale portato avanti negli ultimi 13 anni dalla Fondazione Cariplo e sensibilizzare le istituzioni europee perché questo modo di venire incontro alle esigenze abitative possa accedere adeguatamente ai finanziamenti: è con questo obiettivo che il Parlamento europeo ha ospitato una tavola rotonda con i protagonisti del settore. "Vorremmo che nei documenti comunitari fossero inseriti riferimenti espliciti all'housing sociale: si tratta di un'infrastruttura che potrebbe essere finanziata anche attraverso il piano Juncker", ha sottolineato il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti. Un modo, ha proseguito, per generare "welfare residenziale" ma anche "per rinverdire i valori europei, perché anche agli europeisti più convinti qualche problema nasce di fronte a tutti i problemi che ha oggi l'Europa".
A ospitare l'iniziativa all'Eurocamera il vicepresidente del Parlamento David Sassoli e gli eurodeputati del Pd Patrizia Toia e Brando Benifei. "Con oltre 120 milioni di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale - ha sottolineato Sassoli - il problema dell'emergenza abitativa è di estrema rilevanza nell'Ue". Una questione, aggiunge Toia, "che può essere considerata un diritto sociale fondamentale e che sta diventando centrale a livello europeo". Benifei ha invece sottolineato che "oggi con il 'pilastro dei diritti sociali', l'housing di buona qualità per chi è nel bisogno diventa un principio obbligatorio nell'Ue".
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