BRUXELLES- La Corte di giustizia europea ha confermato che la Polonia ha violato la direttiva Ue sulla qualità dell'aria. Tra il 2007 e il 2015 Varsavia ha regolarmente superato, da un lato, i limiti giornalieri applicabili alle concentrazioni di Pm10 in 35 zone e, dall'altro, i limiti annuali di tali concentrazioni in 9 zone.
Un "superamento costante" dei limiti fissati dalla direttiva Ue del 2008 sulla qualità dell'aria. Se la Polonia non si conforma alle norme Ue la Commissione europea potrebbe aprire una nuova procedura di infrazione e arrivare per la seconda volta in Corte, chiedendo l'applicazione di penalità. L'anno scorso la Bulgaria è già stata condannata per lo stesso motivo.
Sulla qualità dell'aria, in particolare violazione dei limiti di Pm10 e biossido di azoto (No2) sono in fase avanzate della procedura di infrazione anche Italia, Germania, Repubblica ceca, Spagna, Francia, Ungheria, Romania, Slovacchia e Regno Unito. I ministri di questi paesi, che rischiano il deferimento in Corte il mese prossimo, sono stati convocati a Bruxelles il 30 gennaio scorso per illustrare le azioni che intendono prendere per ridurre l'inquinamento dell'aria. La Commissione sta esaminando i dossier inviati dalle capitali coinvolte.
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