BRUXELLES - Investire nella politica di coesione "migliora la percezione dei vantaggi" derivanti dall'integrazione europea da parte dei cittadini, ma troppo spesso i suoi risultati non sono comunicati in maniera efficace. Questa la conclusione principale del progetto Cohesify, finanziato dal programma Ue Horizon2020, che per due anni ha visto la collaborazione di 8 università europee, fra cui il Politecnico di Milano. L'intento era comprendere l'impatto che ha la politica di coesione sulla formazione dell'identità europea dei cittadini, e in che modo questa viene comunicata. Per farlo, sono state effettuate centinaia di interviste e analizzati 17 casi regionali, fra cui la Lombardia.
La ricerca plaude al "cambiamento significativo" della strategia comunicativa regionale fatto nell'ultimo anno, ma ritiene che vada ancora migliorato l'uso dei social media. Solo 18.100 dei partecipanti al sondaggio di Cohesify, infatti, hanno detto di aver trovato informazioni sulla politica di coesione attraverso i social, terzo peggior risultato fra i 17 'casi studio'. Per i lombardi, la tv e la stampa nazionale restano le principali fonti d'informazione, ma, sottolinea la ricerca, nel 20% dei casi questi parlano di fondi Ue in maniera negativa collegandoli a scandali o ritardi nei progetti. Un quadro che, però, non sembra intaccare la visione positiva dell'Unione. "Il numero di cittadini a favore dell'integrazione Ue è più alto della media dei case studies analizzati", scrivono i ricercatori.
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