LUSSEMBURGO - Sette Paesi si sono detti contrari alla proposta della presidenza bulgara sulla riforma di Dublino, come base di lavoro per il vertice dei leader di giugno. Sono: Italia, Spagna, Austria, Romania, Ungheria, Slovenia e Slovacchia. Tre Paesi: Estonia, Polonia e Gran Bretagna, non si sono espressi. Gli altri 18, pur non soddisfatti lasciano la porta aperta al negoziato, al summit. Tra questi Grecia, Malta, e Cipro, spaccando così il fronte mediterraneo. Si apprende da fonti a Lussemburgo.
Il testo della proposta di riforma della presidenza bulgara passerà ora all'attenzione del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, che deciderà come portare avanti la discussione al summit dei leader. Altre fonti osservano comunque che resta poco tempo per una trattativa molto complicata che, anche alla luce della posizione espressa dalla Germania, appare avviarsi su un binario morto.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA