BRUXELLES, 5 LUG - Emily O'Reilly, l'Ombudsman europeo, ha ritenuto insoddisfacenti le risposte fornite dalla Bce ai rilievi mossi in merito alla partecipazione del presidente Mario Draghi al G30 e per questo ha deciso di confermare le sue conclusioni, ovvero di essere in presenza di un caso di cattiva amministrazione. La decisione è stata adottata il 3 luglio scorso ma è stata resa nota oggi.
Il caso era stato aperto dall'Ombudsman lo scorso gennaio per verificare la compatibilità dell'incarico di presidente della Bce ricoperto da Draghi con la sua partecipazione alle riunione del Gruppo dei 30, un'organizzazione privata di finanzieri e accademici.
O'Reilly era poi giunta alla conclusione che Draghi avrebbe dovuto sospendere la sua adesione al G30 per proteggere la Bce ed il suo presidente dalla percezione che l'indipendenza dell'Istituto potesse essere compromessa. Ma la Banca centrale europea aveva replicato con una nota in cui sosteneva di non condivide l'opinione dell'Ombudsman.
Ora arriva la contro replica dell'Ombudsman. "La risposta della Bce alle nostre raccomandazioni non è stata soddisfacente.
Continua a negare le implicazioni dell'appartenenza del presidente al G30 e rifiuta di adeguare le sue regole e procedure. Quindi l'Ombudsman chiude la sua inchiesta confermando di essere in presenza di un caso di cattiva amministrazione".
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