INNSBRUCK - Un "asse di volenterosi" guidato da Austria, Germania e Italia per frenare le partenze dei migranti e gli sbarchi in Europa, in modo da far giungere sul Continente solo coloro che effettivamente fuggono da guerre. Lo hanno detto al termine di un incontro trilaterale il ministro dell'Interno Matteo Salvini ed i colleghi Horst Seehofer (Germania) e Herbert Kickl (Austria).
"Sarà una soddisfazione se le proposte italiane potranno diventare europee con una riduzione delle partenze, degli sbarchi, dei morti e dei costi. Se il modello italiano diventerà europeo è motivo di orgoglio", ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini al termine del trilaterale. "Se si riducono gli arrivi in Europa non ci sarà alcun problema alle frontiere interne dell'Unione e si potrà continuare a lavorare serenamente tra popoli come è nostra intenzione fare", ha continuato Salvini. Il tema è quello dei cosiddetti movimenti secondari di migranti registrati in Italia e poi trasferitisi in altri Paesi come Germania e Francia che vorrebbero 'restituirli'. Seehofer tuttavia si è espresso sulla stessa linea di Salvini. "Se si risolve il grande problema degli arrivi 'primari', il resto sono piccoli problemi", ha spiegato.
"Lavoro perché il nostro Paese sia sostenuto nella sua operazione di soccorso, protezione e riaccompagnamento di migliaia di clandestini nei luoghi di origine". Così il ministro dell'Interno da Innsbruck dove sta partecipando alla riunione informale del consiglio dei ministri dell'Interno europei. "E' giusto ragionare su quello che accadrà tra qualche mese ma in Italia stanno arrivando altri due barconi con centinaia di migranti. Il mio problema è oggi non tra qualche mese", ha detto Salvini parlando alla riunione informale dei ministri dell'Interno europei in corso a Innsbruck. "Nel 2016 c'è stata un'iniziativa di Federica Mogherini in cinque Paesi africani per accordi di riammissione. Non c'è traccia di risultati concreti a 2 anni da queste iniziative. Negli ultimi anni sono arrivati dalla Nigeria 60mila migranti, nella stragrande maggioranza dei casi non profughi e siamo riusciti ad espellerne 700. Quindi voi capite che l'Italia ha un pregresso di 500mila clandestini e se non riusciamo ad espellerne più di 10mila l'anno ci mettiamo 50 anni a recuperare il passato". ha detto il ministro dell'Interno.
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