BRUXELLES - La Commissione europea ha deciso di aprire una nuova procedura di infrazione contro l'Ungheria per il rifiuto da parte delle autorità del Paese di dare cibo a persone in attesa di rimpatrio che si trovano nelle aree di transito ungheresi al confine con la Serbia. "Il soggiorno obbligatorio in queste zone non è conforme alla direttiva europea e il non rifornimento di alimenti non rispetta le disposizioni comprese nelle direttiva e nella carta dei diritti fondamentali Ue e ciò spiega il perché è stato avviato" il primo passo della "procedura d'infrazione", ha spiegato una portavoce.
Inoltre, "la Commissione europea ha deciso di deferire l'Ungheria alla Corte di giustizia dell'Ue sulla legge che criminalizza le attività a sostegno dei richiedenti asilo". Lo ha annunciato una portavoce dell'esecutivo comunitario precisando che "nel luglio del 2018 era stata inviata una lettera alle autorità ungheresi riguardo questa legge, chiamata la legge stop-Soros che criminalizza le attività a sostegno dei richiedenti asilo".
"Considerata la risposta non soddisfacente" da parte delle autorità di Budapest "la commissione ha inviato un avviso motivato a gennaio 2019 e dopo aver analizzato la risposta delle autorità ungheresi ha deciso di riferire l'Ungheria alla Corte", ha spiegato una portavoce.
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