BRUXELLES - "Gli alimenti originari dei territori occupati dallo Stato di Israele devono recare l'indicazione del loro territorio di origine accompagnata, nel caso in cui provengano da un insediamento israeliano all'interno di detto territorio, dall'indicazione di tale provenienza": lo ha stabilito la Corte di Giustizia della Ue in una sentenza.
La Corte si è espressa su un caso che vedeva l'Organisation juive européenne e la Vignoble Psagot contro il Ministro francese dell'Economia e delle Finanze. Secondo i giudici di Lussemburgo, "il fatto di apporre su alcuni alimenti l'indicazione secondo cui lo Stato di Israele è il loro Paese d'origine, mentre tali alimenti sono in realtà originari di territori che dispongono ciascuno di uno statuto internazionale proprio e distinto da quello di tale Stato, che sono occupati da quest'ultimo e soggetti a una sua giurisdizione limitata, in quanto potenza occupante ai sensi del diritto internazionale umanitario, sarebbe tale da trarre in inganno i consumatori".
Di conseguenza, "la Corte ha dichiarato che l'indicazione del territorio di origine degli alimenti in questione è obbligatoria, al fine di evitare che i consumatori possano essere indotti in errore in merito al fatto che lo Stato di Israele è presente nei territori in quanto potenza occupante e non in quanto entità sovrana".
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