BRUXELLES - Il blocco del funzionamento dell'organo di appello dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) "è un colpo molto grave per il sistema commerciale internazionale basato sulle regole". Questo l'allarme lanciato dal commissario Ue al commercio Phil Hogan davanti alla prospettiva che l'ostruzionismo statunitense paralizzi di fatto l'attività del Wto. Si rischia di perdere "un sistema che è stato garante indipendente delle regole, sia per le grandi che per le piccole economie", ha detto Hogan.
Da domani, se gli Stati Uniti non rinunceranno a bloccare la nomina di qualsiasi nuovo componente della Corte d'appello dell'Organizzazione, non ci sarà più il numero legale necessario per garantire il funzionamento dell'organismo arbitrale più importante del pianeta per la risoluzione delle dispute commerciali. Davanti a questo scenario, oltre ad essere impegnata nella riforma del Wto e nella creazione di un meccanismo temporaneo per la risoluzione delle controversie, "la Commissione europea - ha detto ancora il commissario - presenterà presto proposte per garantire che l'Ue possa continuare a far valere i propri diritti in materia di commercio internazionale". Proposte dovrebbero essere rese note giovedì prossimo.
A suonare il campanello d'allarme sono anche molte organizzazioni imprenditoriali. "Nonostante legittime riserve sul funzionamento del Wto, non deve essere permesso di distruggere il sistema internazionale del commercio", hanno sottolineato in una nota congiunta le organizzazioni dei produttori di automobili di Ue (Acea), Usa, Corea e Giappone. Eurocommerce, l'associazione dei rivenditori all'ingrosso e al dettaglio europei, ha chiesto di scongiurare il "rischio del ritorno alla legge della giungla". La scorsa settimana erano stati i vertici di BusinessEurope - organizzazione che raccoglie le Confindustrie e simili di 35 Paesi europei in rappresentanza di circa 20 milioni tra piccole, medie e grandi imprese - a lanciato un appello per scongiurare il rischio di paralisi del Wto.
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