BRUXELLES - Avviare un percorso virtuoso per riavvicinare i cittadini alla politica europea: è l'obiettivo dell'iniziativa sulla trasparenza adottata dalla Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Ue e presentata oggi alla stampa internazionale a Bruxelles dall'ambasciatore Maurizio Massari e dal sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano, insieme ai rappresentanti di 'The Good Lobby', Alberto Alemanno e Federico Anghelé e alle europarlamentari M5S Isabella Adinolfi e Tiziana Beghin.
L'iniziativa introduce l'obbligo, per i vertici della Rappresentanza, di incontrare solo lobbisti iscritti al registro della trasparenza della Commissione Ue e pubblicare con cadenza mensile sul sito le riunioni avvenute con gli stessi portatori d'interesse. Misure analoghe sono state adottate finora solo da Germania, Romania, Paesi Bassi, Croazia e Finlandia.
"L'Italia a Bruxelles ha scelto la trasparenza per i rapporti con le lobby, una scelta politica importante", ha detto Massari, ricordando come il nostro Paese sia tra i pochi ad aver "in modo volontario" preso questa decisione. Si tratta di "un primo passo" per chiedere anche "maggiore trasparenza nelle decisioni" prese in seno al Consiglio europeo, ha sottolineato Di Stafano, notando la necessità di "garantire l'accesso agli atti" durante tutto il processo decisionale "per fare sì che la posizione dei singoli Stati siano conosciute". "Grazie alla trasparenza - ha osservato Adinolfi - i cittadini saranno maggiormente tutelati, con decisioni prese nell'interesse di tutti e non di qualche multinazionale". Artefice della proposta, un anno fa, l'organizzazione non governativa 'The Good Lobby'. "L'Italia - ha spiegato Alemanno - sta dicendo che vuole impegnarsi a regolamentare le lobby per rendere il sistema più democratico e intellegibile e rendere così l'Ue più trasparente e aperta".
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