BRUXELLES, 18 GEN - L'esposizione dei consumatori all'arsenico inorganico negli alimenti desta preoccupazioni per la salute. È quanto emerge dall'ultima valutazione del rischio condotta dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) su questo contaminante. I riscontri confermano l'esito della precedente valutazione, effettuata nel 2009, circa i rischi legati alla presenza di arsenico inorganico negli alimenti. L'Efsa era stata incaricata dalla Commissione europea di aggiornare la sua valutazione per tenere conto di nuovi studi emersi sugli effetti tossici del contaminante. In genere, sono i cibi, tra cui il riso e i cereali, la principale fonte di esposizione per la popolazione europea. Anche l'acqua potabile contribuisce all'esposizione, sebbene i livelli in Europa siano generalmente bassi. L'assunzione a lungo termine di arsenico inorganico è stata associata a una serie di effetti nocivi sulla salute, tra cui alcune forme di cancro. Per la sua valutazione, come effetto nocivo più rilevante, l'Efsa ha considerato l'aumento dell'incidenza di tumori della pelle associati a esposizione all'arsenico inorganico. Gli esperti hanno concluso che garantire una protezione contro il cancro della pelle proteggerà anche da altri effetti potenzialmente dannosi. Nel redigere il suo parere, l'Autorità europea ha consultato i portatori di interesse esterni, prendendo in considerazione le numerose osservazioni pervenute. L'Efsa sta anche valutando i potenziali rischi legati all'esposizione all'arsenico organico negli alimenti. Una volta completata questa valutazione del rischio, verranno esaminati i possibili rischi derivanti dall'esposizione congiunta sia all'arsenico organico che a quello inorganico presenti negli alimenti.
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