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Le imprese europee sono in ritardo sulla trasformazione digitale

Le imprese europee sono in ritardo sulla trasformazione digitale

Lontani dall'obiettivo IA-data-cloud, è a rischio la competitività

Bruxelles, 02 luglio 2024, 12:34

Redazione ANSA

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Le imprese europee sono in ritardo sulla trasformazione digitale © ANSA/EPA

Le imprese europee sono in ritardo sulla trasformazione digitale © ANSA/EPA

BRUXELLES - "Nel 2023 l'adozione dell'IA, del cloud e/o dei big data da parte delle aziende europee è stata ben al di sotto dell'obiettivo del decennio digitale del 75%. Secondo le tendenze attuali, entro il 2030 solo il 64% delle imprese utilizzerà il cloud, il 50% i big data e solo il 17% l'IA". È quanto emerge dal rapporto della Commissione Ue sul decennio digitale, in cui si sottolinea l'importanza di "incentivare l'adozione di strumenti digitali innovativi da parte delle Pmi" e di mobilitare "investimenti privati in startup a forte crescita" per "mantenere la competitività" in Ue "in termini di innovazione" e "crescita basata sui dati". La Commissione europea ha pubblicato il secondo rapporto sul decennio digitale, il programma strategico dell'Ue con obiettivi definiti al 2030 su connettività, competenze, imprese e servizi pubblici digitali. Nella relazione si sottolinea come nello scenario attuale "gli sforzi collettivi degli Stati membri saranno inferiori al livello di ambizione dell'Ue". L'esecutivo comunitario, inoltre, ribadisce l'importanza di "adottare e sviluppare tecnologie innovative" per la competitività dell'Europa", in particolare "nell'attuale panorama geopolitico". "La relazione di oggi mostra chiaramente che non siamo sulla buona strada per raggiungere i nostri obiettivi di trasformazione digitale in Europa ma indica anche una chiara via da seguire", ha dichiarato la vice presidente della Commissione, Margrethe Vestager, sottolineando la necessità di "ulteriori investimenti in competenze digitali, connettività di alta qualità e adozione dell'intelligenza artificiale". In particolare, Palazzo Berlaymont segnala ritardi nel raggiungimento degli "obiettivi di connettività" con le reti in fibra che "raggiungono solo il 64% delle famiglie". "Le reti 5G di alta qualità coprono oggi solo il 50% del territorio dell'Ue e le loro prestazioni sono ancora insufficienti per fornire servizi 5G avanzati", osserva ancora la Commissione. Un'altra grande sfida affrontata nella trasformazione digitale dell'Ue rimane la "limitata diffusione delle tecnologie digitali al di fuori delle grandi città". Quanto agli obiettivi fissati dal piano Ue per le competenze digitali, la Commissione osserva come siano "ancora lontani dall'essere raggiunti". "Solo il 55,6% della popolazione dell'Ue possiede almeno competenze digitali di base" scrive la Commissione, specificando che "secondo la tendenza attuale, il numero di specialisti delle TIC nell'Ue sarà di circa 12 milioni nel 2030, con un persistente squilibrio di genere". L'Ue registra infine dei progressi da parte degli Stati membri verso "l'obiettivo di rendere accessibili online ai cittadini e alle imprese tutti i servizi pubblici chiave", ma "in uno scenario di business-as-usual, il raggiungimento del 100% dei servizi pubblici digitali per i cittadini e le imprese entro il 2030 rimane una sfida".

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