Il Tribunale Ue a Lussemburgo ha
stabilito che è valido il divieto di fornire servizi di
consulenza giuridica al governo russo e alle entità stabilite in
Russia, deciso nell'ambito delle misure restrittive in risposta
alla guerra in Ucraina.
Il pronunciamento arriva in risposta alla richiesta di
annullamento del divieto presentata da alcuni ordini forensi
belgi, tra cui l'Ordre néerlandais des avocats du barreau de
Bruxelles (Ordine neerlandese degli avvocati del foro di
Bruxelles), alcuni avvocati belgi, l'Ordre des avocats à la cour
de Paris (Ordine degli avvocati di Parigi) e uno dei suoi
membri, nonché l'associazione Avocats Ensemble. Sostenevano che
il divieto sarebbe privo di motivazione e violerebbe i diritti
fondamentali, che garantiscono l'accesso alla consulenza
giuridica di un avvocato, il segreto professionale
dell'avvocato, il dovere di indipendenza degli avvocati, i
valori dello Stato di diritto, nonché i principi di
proporzionalità e di certezza del diritto.
Secondo il Tribunale, tra l'altro, non è messo in discussione
il diritto a una tutela giurisdizionale effettiva: il divieto
generale di fornire servizi di consulenza giuridica al governo
russo e a persone giuridiche, entità e organismi stabiliti in
Russia non riguarda i servizi di consulenza giuridica forniti in
collegamento con un procedimento giudiziario, amministrativo o
arbitrale. E' applicabile solo alle consulenze giuridiche che
non hanno alcun collegamento con un procedimento
giurisdizionale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA