Via libera da parte
dell'Europarlamento alla riforma del sistema dei pedaggi
stradali per i veicoli commerciali, da camion ad autobus, che
prevede una tariffa basata sul chilometraggio come in Italia
anziché a tempo, e che introduce anche il principio che i mezzi
più inquinanti pagano di più. La plenaria dell'Aula a Strasburgo
ha votato con 398 voti favorevoli, 179 contrari e 32 astensioni,
ma l'iter legislativo è ancora lungo in quanto i 28 devono
tuttora adottare la loro posizione e poi iniziare i negoziati
per arrivare al testo finale.
I Paesi come la Germania, per esempio, che impongono il
pagamento di una 'vignetta' annuale, dovranno quindi passare al
nuovo sistema che prevede - come da sempre in vigore in Italia
-, una tariffa in base al numero di chilometri percorsi. Le
nuove norme, se approvate in via definitiva, si applicheranno ai
camion (oltre 2,4 tonnellate) e agli autobus a partire dal 2023
e ai furgoni e minibus a partire dal 2027.
Inoltre, per incoraggiare l'uso di veicoli a basse o zero
emissioni, i Paesi dell'Ue dovrebbero fissare tariffe diverse a
seconda della quantità di CO2 emessa e della categoria del
veicolo. In questo caso scatterebbe a partire dal 2021: se uno
Stato membro applica un pedaggio per l'uso della strada ai
veicoli per il trasporto merci, l'ammontare dovrebbe prendere in
considerazione anche gli "oneri per i costi esterni", ossia per
l'inquinamento atmosferico o acustico dovuto al traffico. A
partire dal 2026 questo pedaggio 'sull'inquinamento' dovrebbe
essere applicato in tutte le tratte a pagamento anche alle altre
categorie di veicoli, quindi anche alle auto.
Le nuove regole propongono anche la fine delle esenzioni
basate sul peso dal 2020, ma introducono la possibilità di
sconti per veicoli leggeri che percorrono abitualmente una
stessa tratta nelle periferie o in zone scarsamente popolate.
Infine per garantire un equo trattamento degli automobilisti,
vengono fissati limiti di prezzo per i bolli a breve termine,
oltre a prevedere bolli per un giorno o una settimana.
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