La Commissione Ue sta lavorando
con i 28 "per facilitare una decisione martedì prossimo" che dia
il via libera formale all'accordo di libero scambio tra Europa e
Canada, il Ceta. Lo ha affermato il portavoce della commissaria
al commercio Cecilia Malmstroem, mentre si avvicina il 'giorno
della verità', il Consiglio Ue straordinario di martedì 18
dedicato proprio all'ok all'intesa commerciale su cui serve
l'unanimità degli stati membri.
Dopo l'intervento della Corte costituzionale tedesca che
stamattina ha dato il suo via libera pur se sotto condizione,
"spetta alle autorità tedesche tirare le necessarie conclusioni
della sentenza quando tutte le procedure saranno concluse", ha
precisato il portavoce. Il vero scoglio resta quindi il Belgio,
dove il parlamento della Comunità francofona Bruxelles-Vallonia
si è già espresso contro, mentre domani dovrebbe ugualmente
votare contro anche il parlamento della regione Vallonia. Le
Fiandre sono invece pro-Ceta. Il voto dei parlamenti non è
legalmente vincolante, ma i presidenti delle comunità regionali
belghe devono dare il loro ok politico al governo federale, che
ha quindi già organizzato per lunedì un incontro per cercare di
superare i veti locali. L'esito, però, è tutt'altro che
scontato, ma la Commissione si è rifiutata di "fare speculazioni
o commentare scenari ipotetici", assicurando il suo
"accompagnamento di tutti i dibattiti in corso negli stati
membri Belgio incluso perché tutto sia a posto" per martedì
prossimo. Sul fronte Bulgaria e Romania, che finora hanno
bloccato in quanto unici due Paesi Ue a non avere ancora
ottenuto dal Canada la liberalizzazione dei visti, invece "i
segnali sono positivi", assicurano fonti Ue, spiegando che è in
corso di definizione un'intesa.
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