"Consideriamo assolutamente
scontata e anche tardiva la decisione di oggi delle autorità
indiane di non applicare al caso dei marò la legge
antipirateria. Ma valutiamo inaccettabile l'ipotesi avanzata di
lasciare alla Nia, l'unità antiterrorismo, la presentazione dei
capi d'accusa", perchè Massimiliano Latorre e Salvatore Girone
"sono due militari, impegnati in una missione internazionale
antipirateria": così in una nota il vicepresidente del
Parlamento europeo Roberta Angelilli (Ncd/Ppe) che con i giovani
del Nuovo Centrodestra stamani ha promosso un sit-in davanti
all'ambasciata dell'India a Roma.
"E' soprattutto inaudito - prosegue Angelilli - che dopo 737
giorni i nostri marò attendano ancora di sapere i lori capi
d'imputazione, con continui rinvii e rimpalli di competenze tra
le autorità indiane".
La vicepresidente del Parlamento europeo sottolinea quanto
sia "fondamentale" che in questo momento "l'Ue e tutta la
comunità internazionale proseguano col massimo sostegno al
Governo italiano in nome del rispetto del diritto internazionale
e dei diritti umani fondamentali che l'India sta letteralmente
calpestando".
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