STRASBURGO - Alleanza siglata, dopo un 'vertice' a Strasburgo, tra la Lega Nord e la leader del Front National francese Marine Le Pen. Il segretario Matteo Salvini e il capodelegazione all'Europarlamento Lorenzo Fontana hanno messo a punto, nell'incontro con Marine Le Pen, una strategia comune in vista delle elezioni europee di maggio e della battaglia da intraprendere nel nuovo Parlamento europeo.
La Lega Nord vuole fare "fronte comune" con il Front National, ma anche con "olandesi, austriaci e svedesi", "contro l'euro che è uno strumento criminale, contro l'invasione islamica, contro un'immigrazione incontrollata", ha spiegato all'ANSA Salvini, dopo il pranzo con la leader dell'estrema destra francese in cui si è fatto quello che definisce "un bel patto che ci fa sperare che un'altra Europa sia possibile". Il "patto" tra Carroccio e Front National, dice Salvini, prevede che "ognuno nel suo paese gestisce la sua politica" ma "faremo alcune iniziative in comune, anche andando noi in Francia in campagna elettorale".
Sarà un patto tra xenofobi? "Assolutamente no. Sorridevamo di questo a tavola. E' un patto tra patrioti, fra gente che difende l'identità, la cultura, la storia dell'Europa che ha qualche millennio alle spalle".
Come giustifica la discutibile iniziativa della Padania di pubblicare gli spostamenti del ministro Kyenge? "Non ne abbiamo parlato, perché l'etichetta di razzismo è per loro in Francia come per noi in Italia. Rendere pubblici dei dati pubblici, che sono sul sito del ministro, che raccontano ai cittadini che le pagano lo stipendio dove va e a parlare di che cosa sia opera di informazione. Ed oggi infatti c'è il secondo ministro, Zanonato, che è bianco, è veneto, è uomo ed è in Cina, a parlare di affari non con gli imprenditori nostri ma in Cina".
"Noi - aggiunge Salvini - seguiremo giorno per giorno gli esponenti del governo per spiegare ai nostri lettori cosa fanno.
Se qualcuno vuole usare il bavaglio del razzismo o dell'anti-islamismo nei confronti di chiunque dica no ad una immigrazione incontrollata, allora noi, la Le Pen, gli olandesi, gli austriaci facciamo fronte comune per dare voce a gente che non è razzista ma vuole solo stare tranquilla a casa sua".
Allo stesso tempo, ha dichiarato all'ANSA la leader del Front National Marine Le Pen, l'estrema destra francese ha "inquietudini in comune" con la Lega Nord. Durante il pranzo con Salvini, ha spiegato la leader del FN, si è valutata l'ipotesi di fare "eventualmente" un gruppo parlamentare comune al Parlamento europeo dopo le elezioni di maggio. Le Pen ha poi respinto le accuse di razzismo definendole "scandalose", ma ha ribadito che la linea del suo partito è contro l'immigrazione "perché non abbiamo più i mezzi per sostenerla". ''E' sicuro che con Salvini abbiamo un certo numero di inquietudini comuni - dice Le Pen - che riguardano l'Unione europea, l'euro, il funzionamento anti-democratico della Ue, l'immigrazione massiccia subita dai nostri paesi. Perciò discutiamo per vedere se, partendo da questi punti in comune, potrà uscire un giorno una lotta politica al Parlamento europeo, eventualmente nel quadro di un gruppo parlamentare" Preoccupa la deriva razzista della Lega Nord? "Non sono aggiornata giorno per giorno sull'attualità politica della Lega Nord - risponde Le Pen - Quello che è certo è che noi stessi siamo regolarmente e scandalosamente accusati di razzismo per il motivo che noi ci opponiamo all'immigrazione. Penso che il semplice fatto di essere contrari all'immigrazione non significa che siamo razzisti. Il Front National ha sempre detto che difendiamo i francesi di qualsiasi razza, religione e origine.
Non è per questo che accettiamo l'immigrazione di massa, l'apertura generale delle frontiere, l'arrivo massiccio di Rom o di altri popoli che non possiamo più accogliere perché non ne abbiamo più i mezzi". Fontana, 'ministro degli Esteri' del Carroccio che per mesi ha lavorato sottotraccia all'accordo, ha spiegato: "E' stato un incontro importante, abbiamo fatto passi importanti per una cooperazione sulle tematiche di interesse comune che coinvolgeranno una piattaforma di movimenti fortemente identitari'', con l'obiettivo di ''cambiare l'Europa, ridiscutere i trattati, l'euro e le politiche commerciali attuali, in particolare quelle nei confronti della Cina e del sud-est Asiatico. E contrastare seriamente l'immigrazione clandestina. Si sta delineando uno scontro tra l'Europa della mondializzazione e delle banche e l'Europa dei popoli".
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