"Per anni abbiamo chiesto di
utilizzare il buon senso nel perseguire un obiettivo giusto e
condivisibile come la conservazione dell'ambiente. Per anni
abbiamo lottato contro provvedimenti che ci apparivano
furiosamente radicali e miopi guardando al quadro geopolitico
internazionale. Il risultato di quegli errori è tutto nel
rapporto Draghi. Una perdita di competitività brusca, pesante,
ma non inaspettata. A cui non corrisponde il beneficio per il
pianeta che tutti noi vorremmo." Lo ha affermato
l'europarlamentare di Fratelli d'Italia, Nicola Procaccini,
co-presidente del gruppo dei conservatori (Ecr) al Parlamento
europeo, nel suo intervento in aula alla plenaria a Strasburgo.
"Anche stamattina, nella conferenza dei presidenti di gruppo
- ha detto ancora Procaccini - mi è capitato di sentire dalla
sinistra parole che tradiscono un sentimento di fastidio nei
confronti della competitività economica. Come se fosse qualcosa
da stigmatizzare, da contenere, da sacrificare sull'altare
dell'ambientalismo. All'opposto, noi crediamo che serva
un'autolimitazione dell'attività legislativa e regolatoria
europea. Oggi come ieri, noi crediamo nell'innovazione, nella
neutralità tecnologica, nel libero mercato".
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