"Il governo italiano si vanta
spesso di essere 'in parip con le scadenze del Pnrr, ma se è in
pari è anche perché, con la revisione, ha spostato in avanti
moltissimi obiettivi. Come certifica anche la recente relazione
della Corte dei Conti europea, l'Italia ha spostato agli ultimi
otto mesi del 2026, ultimo anno disponibile per il completamento
del Pnrr, ben il 62% degli obiettivi da raggiungere. Questo dato
va in controtendenza con il 30% residuo della Spagna e una media
Ue del 39%". Così l'eurodeputata del Pd Irene Tinagli
interrogando il vicepresidente della Commissione europea, Valdis
Dombrovskis, e il commissario Gentiloni durante il dibattito
sul Pnrr a Strasburgo.
"Riuscirà l'Italia a realizzare una così grossa fetta di
investimenti e riforme negli ultimi mesi del piano? E se non
dovesse farcela chi pagherà il conto per le opere che non
dovessero essere finalizzate?", ha aggiunto Tinagli.
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