"Il rapporto del presidente
Draghi ha avuto il coraggio di dire una scomoda verità: l'Europa
non è più in grado di realizzare livelli di sviluppo e crescita
tali da garantire ai cittadini pace, sicurezza, protezione
sociale, lavoro e benessere, cioè quello che si è impegnata a
garantire nel secondo dopoguerra. Se ora non riesce più a farlo,
perde la sua ragion d'essere". Lo ha detto in aula a Strasburgo
il capodelegazione degli eurodeputati del Pd, Nicola Zingaretti,
intervenendo nel dibattito sul report sul futuro della
competitività europea presentato da Mario Draghi.
"Le crisi di questi anni, la crescita delle disuguaglianze
sociali, hanno reso più fragili le nostre democrazie proprio
perché se non si offre inclusione e giustizia, cresce la rabbia
e il disincanto. La soluzione alla crisi non è lo status quo o
la distruzione dell'Europa. Al contrario sta nell'aprire una
stagione di rafforzamento dell'integrazione, della
competitività, in primo luogo nei settori più innovativi della
produzione: per un'Europa più forte e più umana", ha
sottolineato Zingaretti, indicando la necessità di "investire
per creare più ricchezza, farlo in maniera nuova, salvaguardando
il pianeta e redistribuendo meglio all'insegna
dell'uguaglianza".
"Sappiamo che il suo rapporto ora chiama in causa noi, la
politica. Questo cammino incontrerà contrarietà e pigrizie. Noi
ci impegneremo per andare avanti - ha aggiunto il dem -. Perché,
per dirla con Seneca, 'anche se il timore avrà sempre più
argomenti, tu scegli la speranza'. Noi scegliamo la speranza".
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