Il consumo di energia dell'Ue è diminuito nel 2018, invertendo la tendenza all’aumento riscontrata dal 2014 al 2017, ma i paesi europei sono ancora lontani dall’obiettivo di efficienza energetica al 2020. Sono le conclusioni cui giunge la Commissione europea nella relazione annuale sull’avanzamento dei vari paesi verso il target di efficienza 2020.
Rispetto al 2017, nel 2018 il consumo di energia primaria è sceso dello 0,7% e il consumo di energia finale è aumentato dello 0,1%. Il dato sull’energia primaria “potrebbe essere interpretato come uno sviluppo positivo, ma – scrive la Commissione – se prosegue a questo ritmo, sarà insufficiente per conseguire l’obiettivo fissato per il 2020 in condizioni economiche normali, ed è al di sotto della riduzione media annua di una traiettoria lineare che va dal 2005 all’obiettivo del 2020 (1% l’anno)".
"Tenuto conto del tempo limitato per attuare nuove politiche - si legge nella relazione - sembra sempre più improbabile che gli obiettivi per il 2020 possano essere raggiunti senza un forte impatto di fattori esterni, come la crisi Covid-19”. L’Italia è tra i paesi il cui tasso di decremento dei consumi si è mantenuto più alto dal 2005 in poi e dovrebbe raggiungere il target 2020.
La relazione è sulla Gazzetta Ue.
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