Efficienza energetica negli edifici e ammodernamento della rete elettrica, con un occhio di riguardo alla mobilità e corsia preferenziale per i progetti verdi e digitali. Così l’Italia potrebbe sfruttare appieno il recovery fund europeo, per Simone Tagliapietra. Classe 1988, Tagliapietra – che insegna Energia, risorse e ambiente alla Cattolica di Milano e alla John Hopkins University a Bologna – da fellow al Bruegel Institute di Bruxelles è un osservatore privilegiato del Green Deal europeo e del recovery fund come strumento per attuarlo.
Secondo lui l’Italia sarà pronta a presentare entro i tempi (metà ottobre) un piano capace di convincere Bruxelles. “Credo – dice all’Ansa – farà leva su alcuni programmi già esistenti, come quello sullo sviluppo dell’infrastruttura dei trasporti, o il piano per il Mezzogiorno”.
E poi dovrebbe puntare sulla “efficienza degli edifici, che il governo ha già mostrato di aver individuato come una priorità con interventi come il bonus al 110%, per creare posti di lavoro nell’immediato”. E “l’ammodernamento e la digitalizzazione della rete elettrica, anche per la mobilità e penso alla necessità di una infrastruttura di ricarica”. Il tutto da fare con nuova enfasi sulle fonti ‘pulite’.
“Siamo uno dei paesi che sulle rinnovabili è messo meglio in Europa – ricorda – ma dobbiamo semplificare le regole. Mi pare che il governo abbia compreso questo aspetto, con ipotesi di fast track sugli investimenti green e sulla transizione energetica”. Senza semplificazione “risorse e investimenti rischiano di bloccarsi”.
Tagliapietra, che da studioso unisce veduta globale e approccio divulgativo, invita a considerare l’energia verde come opportunità oltre l’Ue. I buoni rapporti con l’Africa sono “un grande vantaggio per l’Europa e l’Italia – dice – che in futuro potranno fare molto in termini di investimenti e di export di tecnologie verso un continente con basso accesso all’elettricità, giovane e in forte crescita demografica”.
Tagliapietra sottolinea anche il ruolo avuto dall’Ue nell’azione per il clima su scala mondiale. Ma le elezioni americane sono un’incognita.
Idee allo studio di Bruxelles, come il meccanismo per dare un prezzo al contenuto di carbonio dei prodotti che entrano in Europa, in modo da evitare la concorrenza sleale verso i produttori europe, è “complicato” da realizzare e impossibile da far accettare agli Usa di Trump. Ma “Biden nel suo programma propone un meccanismo di aggiustamento simile a quello europeo – conclude Tagliapietra – le elezioni americane saranno definitive” per quanto riguarda le politiche sul clima globali.
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